Archivi categoria: Luoghi e Viaggi

WoR @Hotel del Matto (Monteluco, PG)

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Il progetto Urbex prosegue.
Dopo la segnalazione degli amici di http://www.paesifantasma.com ,  questi giorni siamo andati a  Monteluco (PG), poco distante da Spoleto, a visitare l’Hotel del Matto, albergo abbandonato ormai da decine di anni. L’albergo in questione era una delle più lussuose strutture alberghiere della zona, in parte lo si capisce ancora girando tra le sue mura e scrutando il cadavere della sua piscina esterna.
Non siamo riusciti a reperire molte informazioni riguardanti questa stupenda location, ciò che ci è dato sapere è che dopo il suo fallimento come hotel, l’edificio è stato “riciclato” come pensionato per i dipendenti delle Poste, per poi essere completamente abbandonato al suo destino. Ora, dopo essere stato depredato di tutti gli infissi di pregio e di tutti gli oggetti riutilizzabili, non rimane che uno scheletro spoglio e un pò decadente, meta (a quanto si dice) di satanisti e guerriglieri del Softair (effettivamente lo stabile è completamente disseminato di pallini di gomma usati come proiettili nelle guerre simulate).
Negli anni proposte di recupero non sono mancate (come l’idea di farne una Beauty Farm o addirittura clinica del dottor Veronesi), ma tutte si sono rivelate essere nient’altro che mere illusioni.
Speriamo che il futuro dell’Hotel del Matto possa tornare ad essere quello di un tempo e che le sue camere tornino a riecheggiare delle voci di turisti e vacanzieri.

Articolo di: Stefano Coletti

 

Alla ricerca di Marzana

Colti da una voglia matta di fare foto e girare tra boschi, fiumi, muschi e licheni, pochi giorni fa’ ci siamo incamminati alla ricerca di un antico paese abbandonato chimato Marzana (segnalatoci dagli amici di paesifantasma.com).
Il sito in questione si trova non lontano dal confine tra Umbria e Toscana, vicino a Città di Castello (PG). Siamo partiti senza sapere bene dove si trovasse, con solo qualche coordinata geosatellitare particolarmente inprecisa, scarpe da montagna e tanti dubbi sul clima che, per tutta la mattinata, minacciava di vomitarci sulla testa valanghe di pioggia.
Alla fine, nonostante somigliassimo più ad una novella “Armata Brancaleone” che a un gruppo di fotografi, siamo riusciti a ritrovare almeno una parte della ghost town.
Quelle che seguono sono le foto riguardanti il cimitero e di un gruppo di case (probabilmente non il vero e proprio paese, quanto più un gruppo di case poco distanti da esso).
Consideriamo questa come una prima spedizione esplorativa, un “sondaggio” del territorio in attesa di tempi migloiori per per andare a riscoprire l’intero pase (compresa la sua antica torre e la chiesa).
Quando saremo riuisciti a procurarci foto relative all’intero sito e infromazioni maggiori riguardanti la stua storia, pubblicheremo un nuovo articolo dettagliato.

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Urbex on Raw: La Cava di Sascupo

 

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Nome: Cava di Sascupo.
Location: Gualdo Tadino, frazione Rigali (PG).
Geo: 43°12’35.99″N  12°48’2.41″E
Condizioni: Strutture integre apparentemente agibili.
Accessibilità:
Con restrizioni e sconsigliata per elevato pericolo        frane rocciose

La cava di pietra di Sascupo (Gualdo Tadino, frazione Rigali, PG) per me è sempre stata una sorta di eco, un qualcosa di presente ma intangibile, una sorta di dimensione parallela inaccessibile. Nelle lunghe estati passate a scorrazzare indisturbato tra i campi e i vicoli del paese di mia nonna, quella strtuttura ha sempre suscitato in me una grande curiosità, i miei occhi di bambino la potevano guardare solo da lontano e, nella mia mente, quello era un luogo fantastico e ricco di avventure. Quasi un luogo mitologico in cui uomini e giganti spezzavano i fianchi della montagna alla ricerca di chissà qualche pietra preziosa. La strada di servizio della cava viene tutt’ora chiamata “la strada dei camion”, serpente di asfalto ben noto a tutti i bambini ormai cresciuti della zona, grazie anche alle giornaliere raccomandazioni di genitori e nonni che ci dicevano “non andare sulla strada dei camion, è pericoloso!”, raccomandazione che ovviamente sortiva l’effetto contrario. Da quella strada si arrivava (e si arriva tutt’ora) ai limiti invalicabili della struttura. Un percorso che inizia dolcemente e finisce in una salita che, a farla di corsa oggi come facevo allora, mi scoppierebbe il cuore prima di arrivare incima. Ma da bambini la curiosità ha sempre la meglio sulla fatica e spesso mi son ritrovato a correre su per quella strada, nella speranza di potermi intrufolare oltre quella cancellata che, invece, ogni volta mi impediva di proseguire oltre e poneva fine alle mie avventure.
A distanza di anni la fantasia ha lasciato il passo alla logica del pensiero “maturo”, ma la curiosità è rimasta. Ora che quei cancelli sono definitivamente aperti, ho potuto finalmente esplorare ogni suo angolo, alla spasmodica ricerca di un qualcosa che nemmeno io so cosa sia, forse magari un gigante sopito.

NB: Nonostante le strutture siano in condizioni (relativamente) buone, e che in tutta l’area (eccetto un edificio) non ci siano cartelli di divieto di accesso o transito, l’esplorazione della cava  è vivamente sconsigliata a causa del rischio crolli delle pareti rocciose adiacenti (la struttura venne inizialmente chiusa proprio a causa della morte di un lavoratore investito da una frana). Noi di WoR non ci riteniamo responsabili di eventuali incidenti a carico di chi, leggendo questo articolo, decida di andare a visitare la Cava di Sascupo.

Articolo foto e video di: Stefano Coletti

Palazzo Totila: Casa diroccata o Tomba di Re?

Primo lavoro di partecipazione tra PaesiFantasma.com e World on Raw. Siamo andati a visitare una delle più famose villette abbandonate del territorio Eugubino-Gualdese: il famigerato Palazzo Totila!
Qui sotto troverete l’articolo integrale, scritto da noi e inserito nel sito www.paesifantasma.com.

Non distante dai comuni di Gualdo Tadino e Gubbio (provincia di Perugia) sorge un’antica casa colonica che piano piano sta scomparendo. Nulla di strano a prima vista, si tratta solo dell’enessimo baluardo di un tempo passato, in cui gli abitanti della verde Umbria erano soliti guadagnarsi il pane lavorando la terra ed allevando capi di bestiame. Anonima, decadente e quasi completamente crollata. Ma in realtà ciò che nasconde nelle sue viscere è ben più interessante.
Il suo “scantinato” infatti è molto più antico della casa stessa, sembra si tratti di una struttura risalente al periodo finale del dominio dei Goti in Italia e, precisamente, al 550 d.C. . Tale ipogeo infatti fù  costruito dai reduci della battaglia di Tagina (attuale Gualdo Tadino) avvenuta nel 552 d.C. e che vide l’esercito Goto, guidato dal re Totila, soccombere alla schiacciante superiorità bellica dell’esercito Bizzantino (guidati dal generale Narsete). Secondo lo storico bizzantino Procopio di Cesarea (colui che per primo narrò gli eventi della battaglia), dopo le primissime fasi dello scontro, re Totila, ferito gravemente, fuggì dal campo di battaglia e morì nei pressi di un paese chiamato Capras. Capras non è altro che l’attuale Capraia, borgo di non molte abitazioni che sorge a pochissima distanza dal nostro Palazzo Totila.
La tomba dell’antico re non è mai stata trovata, ma la tradizione poplare vuole che le sue spoglie siano state seppellite proprio in questa zona: o sotto il letto del fiume Chiaschio (che tra l’altro scorre a poche decine di metri dal Palazzo Totila) o, addirittura, proprio nell’ipogeo di cui stiamo parlando. Leggende popolari apparte, è ben chiaro che la struttura rappresenta un monumento di una certa rilevanza, se non altro per tutta la storia che si porta dietro. Entrarci oggi significa mettere un piede non in una cantina abbandonata, ma fare un salto indietro nel tempo di 15 secoli e, nonostante lo stato di abbandono, le sue mura trasmettono ancora un senso di rispetto e timore reverenziale.
Negli anni sono state fatte molte proposte di recupero e valorizzazione del sito, ma fino ad oggi non è stato fatto assolutamente nulla.
Purtroppo, come troppo spesso accade in Italia, anche questo sito presto scomparirà. Di esso non rimarranno che poche foto e lo sbiadito ricordo di chi, come noi, ha avuto la fortuna (e la curiosità) di visitarlo prima che fosse troppo tardi.

Articolo di: Stefano Coletti

Se siete appassionati di paesi fantasma e borghi abbandonati, vi consigliamo vivamente di visitare il sito dei nostri amici http://www.paesifantasma.com . Troverete tante curiosità, informazioni e news dal mondo delle ghost town!