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Urbex on Raw: La Cava di Sascupo

 

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Nome: Cava di Sascupo.
Location: Gualdo Tadino, frazione Rigali (PG).
Geo: 43°12’35.99″N  12°48’2.41″E
Condizioni: Strutture integre apparentemente agibili.
Accessibilità:
Con restrizioni e sconsigliata per elevato pericolo        frane rocciose

La cava di pietra di Sascupo (Gualdo Tadino, frazione Rigali, PG) per me è sempre stata una sorta di eco, un qualcosa di presente ma intangibile, una sorta di dimensione parallela inaccessibile. Nelle lunghe estati passate a scorrazzare indisturbato tra i campi e i vicoli del paese di mia nonna, quella strtuttura ha sempre suscitato in me una grande curiosità, i miei occhi di bambino la potevano guardare solo da lontano e, nella mia mente, quello era un luogo fantastico e ricco di avventure. Quasi un luogo mitologico in cui uomini e giganti spezzavano i fianchi della montagna alla ricerca di chissà qualche pietra preziosa. La strada di servizio della cava viene tutt’ora chiamata “la strada dei camion”, serpente di asfalto ben noto a tutti i bambini ormai cresciuti della zona, grazie anche alle giornaliere raccomandazioni di genitori e nonni che ci dicevano “non andare sulla strada dei camion, è pericoloso!”, raccomandazione che ovviamente sortiva l’effetto contrario. Da quella strada si arrivava (e si arriva tutt’ora) ai limiti invalicabili della struttura. Un percorso che inizia dolcemente e finisce in una salita che, a farla di corsa oggi come facevo allora, mi scoppierebbe il cuore prima di arrivare incima. Ma da bambini la curiosità ha sempre la meglio sulla fatica e spesso mi son ritrovato a correre su per quella strada, nella speranza di potermi intrufolare oltre quella cancellata che, invece, ogni volta mi impediva di proseguire oltre e poneva fine alle mie avventure.
A distanza di anni la fantasia ha lasciato il passo alla logica del pensiero “maturo”, ma la curiosità è rimasta. Ora che quei cancelli sono definitivamente aperti, ho potuto finalmente esplorare ogni suo angolo, alla spasmodica ricerca di un qualcosa che nemmeno io so cosa sia, forse magari un gigante sopito.

NB: Nonostante le strutture siano in condizioni (relativamente) buone, e che in tutta l’area (eccetto un edificio) non ci siano cartelli di divieto di accesso o transito, l’esplorazione della cava  è vivamente sconsigliata a causa del rischio crolli delle pareti rocciose adiacenti (la struttura venne inizialmente chiusa proprio a causa della morte di un lavoratore investito da una frana). Noi di WoR non ci riteniamo responsabili di eventuali incidenti a carico di chi, leggendo questo articolo, decida di andare a visitare la Cava di Sascupo.

Articolo foto e video di: Stefano Coletti